venerdì 16 settembre 2011

Sei il vento forte che si abbatte, spazza e purifica il cuore.

Domani mi alzo presto e corro da te.
Lo faccio veramente, lo faccio finalmente.
E' assurdo come una città possa sembrare una bolla di felicità, come se una volta visto il tuo mare tutto il male di una vita, del passato, del mondo non esistesse più.
Diventare forti con una boccata d'aria. Diventare forti tra l'odore dei barboni che pisciano in stazione e quello del troppo profumo di chi non si decide ad invecchiare, anche se il corpo lo ha già deciso da un pezzo. Senza sapere da che parte stare.
Tornare al tuo vento forte e alle promesse che mi urla nelle orecchie.
Il tuo molo come la strada di casa.
Le tue strade che hanno gli occhi di tutti i colori e la pelle scalfita e i racconti dei pellegrini che non si fermano mai.
Tornare. E sapere che sei a casa che mi aspetti e che potrò sentire l'odore della tua pelle ogni volta che voglio per altri due semestri. Che ci ubriacheremo insieme e ancora una volta ci guarderemo crescere e vivere. A modo nostro, senza amarci mai.

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